Governo regionale: Lavevaz decide di non decidere

Governo Regionale: per l’ennesima volta Lavevaz sceglie di non decidere

Come il miglior esempio dell’asino di Buridano, morto d’inedia per non aver saputo scegliere tra fieno e biada, anche l’attuale Presidente della Regione, in attesa di far conoscere alla Valle d’Aosta quale sarà il prossimo “aggiustamento” di rotta, fra appetiti politici, dissidi interni e litigi quotidiani, sceglie di non decidere, rinviando, per l’ennesima volta da 18 mesi a questa parte, la ricomposizione della risicata maggioranza che continuerà ad essere ostaggio dei malpancisti di turno.

«Una situazione surreale – commentano il segretario regionale della Lega Vallée d’Aoste Marialice Boldi, il coordinatore regionale di Forza Italia Valle d’Aosta Emily Rini, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi, il coordinatore regionale di Italia al Centro Orlando Navarra e il segretario regionale dell’UdC Piero Vicquery -.  Uno stallo che, peraltro, non nasce da discussioni sui programmi o sulle priorità della Regione, ma dalla necessità di soddisfare la fame di poltrone di aspiranti presidenti e assessori dell’attuale maggioranza. 

In altre parole, ci troviamo con un partito, l’Union Valdôtaine, che nonostante alle ultime elezioni regionali abbia raccolto soltanto il 15,80% dei voti, si comporta come se in Consiglio regionale avesse la maggioranza assoluta, disponendo di qualsiasi circostanza a proprio uso e consumo. Una situazione inaccettabile, anche e soprattutto tenuto conto che questa andrà a impattare negativamente sull’attività amministrativa della Regione proprio in un periodo in cui sarebbe stato invece fondamentale avere una maggioranza forte, coesa e concreta».

Un’operazione di palazzo che impedisce al Consiglio Valle di poter operare pienamente e che cade proprio nel periodo di discussione del documento di economia e finanza e della legge di stabilità regionale nelle Commissioni. «La Giunta regionale – concludono i rappresentanti del Centrodestra unito per la Valle d’Aosta – dovrebbe affrontare di petto temi impattanti sulla quotidianità dei valdostani, come il caro energia, il caro vita, le gravi carenze in ambito sanitario, la mancanza di personale stagionale e non nel settore turistico e le evidenti difficoltà dei comparti agricolo e industriale. I valdostani sono invece ostaggio di una maggioranza esclusivamente impegnata a soddisfare i propri appetiti che a guardare alla sofferenza delle persone!»

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