Defr: la relazione di Andrea Manfrin

Durante la discussione sul Documento di Economia e Finanza regionale 2023/2025 il Capogruppo Andrea Manfrin si è concentrato sulla parte dedicata alle politiche sociali. Qui di seguito il suo intervento in Aula.

Mi concentrerò sulla parte dedicata alle politiche sociali. In questo documento ho apprezzato le x nelle tabelle che indicano l’anno in cui approverete gli interventi proposti e questo mi fa pensare che molti di questi interventi non verranno realizzati. In 220 pagine di Defr c’è una sola pagina dedicata alle politiche sociali.  Solo poche righe.

Innanzitutto si parla di una riorganizzazione governance del sistema welfare regionale demandando a soggetto terzo la gestione dei servizi e si ipotizza una fantomatica “cabina di regia” che, di fatto, dimostrano il fatto che le politiche sociali vengono demandate ad altri forse perché non si può, o non si vuole, occuparsene. Se questo piano andrà in porto si decide di coinvolgere nella cabina di regia quei soggetti che dovranno poi realizzare quegli interventi. Non si capisce come verrà attuata questa riorganizzazione e come si risolverà questo conflitto di interesse. 

Questo è quello che abbiamo trovato perché altro non c’è.

Non c’è nessun riferimento al problema della povertà, sempre più presente all’interno della nostra società e i dati ce lo confermano. Una povertà che è ormai istituzionalizzata e che quando vede mancare alcuni bastioni, come il bando affitti non ancora pubblicato, si rivela in tutta la sua interezza. C’è chi sbarca e gli viene dato un tetto e di che vivere e chi invece, pur nato nella nostra Regione, deve attendere le lungaggini burocratiche prima di ricevere aiuto.

Non c’è nessun riferimento al problema della casa. Un problema di cui ho parlato praticamente ad ogni seduta del Consiglio regionale ma di cui non smetterò di parlare perché la casa è un problema prioritario. Non c’è nessun riferimento né al bando affitti né all’emergenza abitativa.

Non c’è nessun riferimento, se non lontano e soltanto rispetto all’aspetto sanitario del problema, a temi riguardanti la disabilità. è un mondo che richiede un diverso tipo di attenzione, motivo per cui la Lega ha fortemente voluto il Ministero della disabilità. La disabilità è un tema che va affrontato a tutto tondo, guardando al mondo del lavoro, della scuola e tutti i problemi di inclusione che ne derivano.

Non c’è nessun riferimento rispetto alla famiglia ed al suo sostegno. Con i colleghi di Forza Italia e Pour l’Autonomie avevamo proposto il bonus “naitre valdotain” che però è stato prontamente bocciato senza che nessuno abbia avuto nulla da eccepire. Segno questo che il tema della famiglia è un tema che non interessa a questa maggioranza.

Illuminanti poi le audizioni fatte con le parti sociali

I sindacati hanno portato il tema del teleriscaldamento. Telcha ha fatto registrare aumenti del 140% da un anno all’altro ed hanno sostanzialmente un monopolio perché l’utente non può cambiare. Molti condomini di edilizia residenziale pubblica hanno annunciato di aver staccato il riscaldamento perché non possono pagare cifre astronomiche.

Molti peraltro sono coloro che non hanno potuto accedere al bonus social perché non sono riusciti a fare l’isee in tempo. 

Una fotografia non esaltante, un lavoro non esaustivo. Una sfida che si è concentrata sulla parte sanitaria ma che non ha avuto un occhio di riguardo nei confronti di chi si trova in una posizione di bisogno. Ecco perché dal documento di programmazione più importante che riguarda la nostra Regione, il giudizio non può che essere gravemente insufficienti per le persone deboli che attendono risposte.

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