Spirli: la concretezza deve avere la meglio sulla retorica femministra

In occasione dell’8 marzo, pubblichiamo le riflessioni del vice Capogruppo in Consiglio comunale Sylvie Spirli.

Mi piace cominciare le mie riflessioni sulla giornata della donna partendo da una frase della scrittrice fiorentina Oriana Fallaci: ” Essere Donna è così affascinante. È un’avventura che richiede grande coraggio, una sfida che non annoia mai“.

Da queste parole si capisce quanto la definizione “essere donna” sia un’impresa complessa. L’essere donna infatti significa in primo luogo conquistarsi il proprio spazio nel mondo del lavoro e della politica alla pari degli uomini, significa essere libera ed indipendente, avere l’opportunità di non dover per forza scegliere fra la maternità e la propria carriera ma di poter perseguire entrambe con successo.


E tutto questo, ancora oggi, è spesso considerato utopico.


La questione della parità di genere in politica non è certo nuova e nel corso degli anni sono stati inseriti diversi meccanismi per garantire una maggiore presenza femminile all’interno delle istituzioni. Ma credo che non ci si può limitare a una questione puramente quantitativa ma bisogna soffermarsi su quella qualitativa.

Ancora oggi le posizioni di potere più importanti sono sistematicamente occupate da uomini ma qualche passo in più è stato fatto negli ultimi mesi: Giorgia Meloni, esponente di spicco della destra italiana, è diventata il primo Presidente del Consiglio donna nella storia della Repubblica italiana.
Ciò dimostra come la concretezza ha avuto la meglio sui soliti discorsi femministi portati avanti da diversi anni da una certa parte politica che non è stata in grado di passare a fatti reali.

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